La primavera è la stagione del risveglio della natura dopo il riposo invernale. L’allungamento delle giornate, l’aumento delle temperature e la ripresa vegetativa delle piante con l’arrivo delle prime fioriture stimolano l’attività delle api.
Come la maggior parte delle stagioni, anche la primavera è caratterizzata da un susseguirsi di cambiamenti e trasformazioni nella natura.
La regina aumenta gradualmente il ritmo della deposizione arrivando a deporre circa 2000 uova al giorno, la popolazione delle api operaie aumenta e nascono i primi fuchi, ovvero gli individui maschi a cui spetta il compito di accoppiarsi e fecondare le regine vergini.
In questo nuovo articolo ti racconteremo come le nostre amiche api del progetto Bee Interacta si riorganizzano, dopo l’inverno, per prepararsi alla raccolta del polline e del nettare e come la primavera rappresenta un momento cruciale per la sopravvivenza dell’intera organizzazione.
Lavoro di squadra: l’antica collaborazione tra fiori e api
In questo periodo, la crescita della famiglia deve essere sostenuta da una buona disponibilità di nettare e polline. Per questo, le api bottinatrici effettuano frequenti voli per visitare i fiori, che le attirano con colori e profumi, alla ricerca del cibo prezioso per la colonia.
Tra i fiori che necessitano dell’impollinazione per riprodursi e le api, esiste un antichissimo patto di collaborazione. L’ape trasporta i granuli di polline che aderiscono elettrostaticamente al suo corpo provvisto di peli e riceve in cambio piccole gocce di nettare e il polline stesso, che porterà nell’alveare per l’alimentazione degli individui adulti e delle larve. Grazie alla “costanza floreale”, le api visiteranno poi altri fiori della stessa specie garantendo l’impollinazione incrociata.
Così come le api e i fiori lavorano insieme per garantire la sopravvivenza e la riproduzione delle loro comunità, anche i membri di un’azienda dovrebbero collaborare per raggiungere gli obiettivi comuni. La costanza e la reciproca collaborazione gettano le basi per guidare l’organizzazione verso il cambiamento e l’innovazione tecnologica di valore.
Tuttavia, la collaborazione non si limita solo all’interno dell’azienda stessa: le aziende devono anche coltivare relazioni collaborative con il mondo esterno, come partner commerciali, fornitori e clienti. Questo scambio reciproco di conoscenze, idee e risorse contribuisce a stimolare l’innovazione e a creare una rete di valore che si estende oltre i confini dell’azienda.
Una buona comunicazione interna porta al benessere dell’organizzazione
Con l’arrivo della primavera e il risveglio della natura, l’alveare si anima anche di un’intesa attività comunicativa. Grazie alle loro straordinarie capacità, le api sono in grado di condividere informazioni vitali sulle fonti di cibo mediante una danza complessa e affascinante. La comunicazione all’interno dell’alveare è tra le scoperte più affascinanti che riguardano questi intelligentissimi insetti e che nel 1973 è valsa il nobel a Karl von Frisch. Lo scienziato austriaco dimostrò che le api sono in grado di percepire la luce polarizzata e in base alla variazione della posizione del sole sono in grado di orientarsi e localizzare precisamente una fonte alimentare. Inoltre, scoprì che le api comunicano la posizione di questa fonte alimentare alle sorelle attraverso una danza la cui direzione, intensità e durata comunicano la distanza, la direzione e la qualità del sito di interesse. La comunicazione attraverso la danza è fondamentale per ottimizzare l’approvvigionamento delle risorse adattandosi alle condizioni ambientali e alla disponibilità di nettare che possono variare anche repentinamente.
Anche nel contesto aziendale, la comunicazione interna efficace e la diffusione della conoscenza giocano un ruolo cruciale nella sopravvivenza delle organizzazioni. Per sostenere il processo di diffusione, servono soluzioni tecnologiche intuitive, che possano moltiplicare il valore del coinvolgimento e della conoscenza del singolo.
La naturalezza nell’interagire delle api può insegnarci infatti che è importante ridurre la complessità degli strumenti e aumentare l’efficacia della collaborazione, ponendo il focus su una comunicazione semplice e diretta. E grazie a una tecnologia intuitiva, possiamo sostenere questa comunicazione tra le persone in modo naturale.
Dalle api all'azienda: come l'Intelligenza Collettiva favorisce l'innovazione
Nel periodo primaverile avviene anche un altro fenomeno molto affascinante, ma poco gradito agli apicoltori, che è quello della sciamatura. L’aumento delle dimensioni della colonia che diluisce la concentrazione del feromone reale, lo stoccaggio di miele e polline e la mancanza di spazio di deposizione per la regina, possono indurre una parte della colonia a traslocare. Si tratta di una vera e propria riproduzione nel corso della quale quasi metà degli individui della colonia insieme alla regina lasciano l’alveare nel quale nel frattempo sono stati fatti i necessari preparativi per far nascere una nuova regina.
Lo sciame, ovvero un grappolo di api di dimensioni variabili, staziona per circa 24-48 ore, solitamente su un albero, in prossimità dell’alveare da cui è partito. In questo lasso di tempo, le esploratrici valuteranno la qualità di un nuovo sito di nidificazione e quando avranno convinto le altre api, fino al raggiungimento di un quorum, di aver trovato il miglior sito, lo sciame lascerà la sua sistemazione provvisoria verso quella definitiva.
Questo processo richiede la condivisione di conoscenze e metodi di lavoro tra i membri, creando così una rete di conoscenza che porta alla formazione dell’Intelligenza Collettiva. In pratica, l’Intelligenza Collettiva consente di sfruttare il potenziale complessivo del team, portando a soluzioni innovative ai problemi, all’innovazione e all’evoluzione più rapida dell’organizzazione. La diffusione e la condivisione della conoscenza in tutta l’organizzazione rendono l’azienda più flessibile e pronta a fronteggiare qualsiasi sfida.
Se ci pensiamo inoltre, la sciamatura delle api presenta sfide e caratteristiche simili a quelle del fenomeno del turnover aziendale. Proprio come gli apicoltori si impegnano per prevenire lo sciame, le aziende sono sempre più consapevoli dell’importanza di affrontare il turnover e attraverso politiche di benessere aziendale. Creare un ambiente di lavoro che promuova l’interazione tra i membri del team e incoraggi la condivisione delle conoscenze può contribuire a ridurre il turnover e a creare organizzazioni e team più stabili.
Sfruttando l’esperienza e le competenze di tutti, l’azienda può costruire una cultura in cui il cambiamento è affrontato con fiducia e innovazione, trasformando le sfide in opportunità di crescita.
Se, nonostante tutto, la famiglia sciama, l’apicoltore può sempre tentare il recupero dello sciame sugli alberi dove si è posato con manovre più o meno acrobatiche! Le Risorse Umane nelle organizzazioni si ritroverebbero a fare altrettanto.
E l’alveare Interacta?
Le nostre operose amiche hanno affrontato l’inverno con grinta: a oggi l’alveare Interacta pesa 56,4 kg e nell’ultima settimana ha avuto un aumento di peso di 4,4 kg.
La primavera 2023 è stata molto altalenante e le condizioni per la raccolta di nettare si sono fatte attendere.
A inizio aprile le temperature sono scese sotto lo zero in un momento piuttosto critico per lo sviluppo della colonia, ma il nostro colorato alveare era provvisto di buone scorte e non è stato necessario intervenire con alimentazione di supporto. Nel mese di aprile le temperature si sono mantenute piuttosto fresche e questo ha rallentato sia lo sviluppo delle famiglie che delle fioriture. Per dare spazio allo sviluppo della famiglia sono stati inseriti nuovi favi di cera e aggiunto un melario. Solo verso la fine del mese le api hanno iniziato a raccogliere sufficiente nettare da accumulare il primo miele nel melario, un dolcissimo millefiori!