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Le 6 nuove funzioni dell’HR manager

HR manager

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La direzione HR sta assumendo un ruolo più centrale e strategico nella valorizzazione dei talenti e nel sintonizzare l’innovazione con i bisogni sociali delle persone, in uno scenario human-centred. Oggi gli HR manager possono avvalersi di strumenti capaci di abilitare forme di lavoro più semplici, collaborative, rapide e, quindi, più produttive. 

Mettere le persone al centro è un’espressione ormai di tendenza per sottolineare il ruolo sempre più importante delle persone nei processi di trasformazione digitale. Da qui, l’esortazione a nuovi modelli aziendali capaci di valorizzare le idee delle persone e radunare le conoscenze dei singoli in un’unica intelligenza collettiva in cui ognuno può apportare il proprio contributo.

Ma non è solo una questione di strumenti: occorre una cultura aziendale che trasmetta alle persone il reale valore della collaborazione e che la gestisca in modo che abbia un impatto positivo sui processi aziendali. Costruire una cultura aziendale solida che faccia lavorare bene le persone è il nuovo stimolante obiettivo dell’HR manager, da raggiungere insieme ad altre figure come il CIO-business innovator e la comunicazione interna

Per cogliere questa opportunità di crescita, i responsabili delle risorse umane stanno già assumendo 6 nuove funzioni: change champion, social collaboration manager, promotore della formazione continua, open innovator, brand ambassador e data analyst. 

  1. Change champion

Le attività HR tradizionali come recruiting, gestione delle paghe, formazione, valutazione e mobilità sono oggi facilitate e velocizzate dalle piattaforme digitali o automatizzate dall’intelligenza artificiale.

Così, il tempo risparmiato viene dedicato a un compito più stimolante: sviluppare nuove forme di lavoro più semplici, agili e smart. Le piattaforme per la gestione dei processi come Interacta facilitano questo compito, permettendo di gestire qualsiasi processo in modo naturale e collaborativo. Il risultato è una nuova forma di intelligenza collettiva, secondo cui la competenza specifica di ognuno entra a far parte del patrimonio conoscitivo aziendale

Ma la collaborazione non avviene semplicemente adottando nuovi strumenti aziendali. Il passo ulteriore spetta proprio all’HR manager e consiste nel fare in modo che la tecnologia sia usata per rispondere alle attuali esigenze delle persone e migliorare la gestione di ogni processo aziendale.  

  1. Social Collaboration Manager

Nell’azienda basata sull’intelligenza collettiva, le persone condividono esperienze e know-how, creano relazioni e contenuti, immaginano nuove forme di lavoro collaborativo.

Strumenti per la gestione dei processi come Interacta propongono un nuovo modo naturale di interagire tra le persone. Offrono l’opportunità di creare community collaborative per migliorare la comunicazione e l’agility dei team e così eliminare i silos che finora hanno rallentato il lavoro di tutti. Nelle community, ogni informazione è storicizzata e ogni membro del team può monitorare l’andamento dei progetti minuto per minuto. 

In questo scenario, l’HR manager avrà un ruolo attivo nel trasformare le dinamiche interpersonali in un metodo di lavoro fatto di maggiore collaborazione, diffusione della conoscenza e coinvolgimento. Ma questi concetti non bastano da soli: l’opportunità è far ricadere i loro effetti positivi sulla concreta organizzazione dei processi aziendali, con conseguenti vantaggi in termini di efficienza e operatività.

  1. Formazione personalizzata e continua

L’interazione naturale rappresenta un’opportunità di crescita formativa senza precedenti: le persone oggi hanno grande familiarità con le piattaforme usate a qualsiasi ora per reperire news, informazioni, statistiche sportive o la bio dell’attrice preferita.

Questo mindset improntato alla ricerca sta dimostrando i limiti della formazione infusa tradizionale: oggi, formazione efficace significa apprendimento basato su un approccio learning by doing e by thinking: si impara facendo e acquisendo consapevolezza dei processi e delle skills con cui si deve prendere confidenza, mettendoli subito in atto.

Strumenti come Interacta aiutano l’HR manager nel progettare programmi di crescita pratici e continui, basati su dinamiche naturali e collaborative, con numerosi vantaggi rispetto alla formazione tradizionale: 

  • Accessibilità da qualsiasi dispositivo: (in)formazione esattamente dove e quando serve
  • Personalizzazione in base all’area e all’esperienza di ognuno
  • Ottimizzazione continua: grazie ai feedback, si potrà monitorare l’andamento della formazione, per capire se i contenuti siano adeguati alle esigenze di ognuno
  • Continuità per sapere sempre come affrontare al meglio i cambiamenti continui che oggi caratterizzano il business
  1. Promotore dell’open innovation 

Scambio di saperi bidirezionale e collaboration fanno emergere nuove idee che provengono dalle persone. Più idee portano a più innovazione, che a sua volta porta a numerosi benefici per il business: più ricerca e sviluppo, più performance, più profitto, più crescita. Oggi si parla di open innovation proprio per riferirsi ai processi innovativi che nascono dalle persone che tutti i giorni vivono la realtà del business. 

L’HR manager deve farsi promotore di questo ambiente di continua innovazione in cui ognuno è coinvolto nel migliorare il lavoro di tutti. Challenge d’innovazione e progetti di idea management, supportati dalle piattaforme come Interacta, permettono a tutti di proporre le proprie idee e contribuire allo sviluppo dei progetti ideati dai colleghi. Così diventano visibili anche quelle idee che altrimenti sarebbero rimaste nascoste all’interno di una sola area: una volta raccolte e analizzate, potranno diventare progetti bottom up a valore aggiunto per tutta l’azienda. 

Il percorso di realizzazione dei progetti diventa così visibile a più persone, che possono interagire facendo commenti e manifestando il loro gradimento, con conseguente aumento dell’engagement aziendale.

  1. Brand ambassador

Una delle maggiori opportunità dell’HR manager di oggi è creare una narrativa aziendale accattivante, nella quale le persone possano riconoscersi. Ciò significa portare le persone a far parte della storia dell’azienda e a far sì che si riconoscano nella mission aziendale. 

Così il responsabile delle risorse umane diventa un brand ambassador incaricato di creare una strategia di talent management che possa portare reale valore, coinvolgendo le persone in programmi di tutoring, formazione continua ed engagement.

L’engagement diventerà sempre più importante nell’immediato futuro, quando i millennial saranno la quota maggiore della forza lavoro. Il 90% dei millenials, infatti, lo considera come un fattore fondamentale per scegliere dove lavorare: si capisce allora che non bastano eventi puntuali di team building o singole pratiche di welfare aziendale, ma occorre pensare all’engagement come un fine a cui tendere per attrarre e mantenere i migliori talenti. 

  1. People analytics, people insights

Gestire i processi secondo un approccio naturale e coinvolgente significa anche porgere nuova attenzione verso l’aspetto sociale dei processi, ovvero fare in modo che il business abbia un impatto reale sulla qualità del lavoro e della vita delle persone.

Una piattaforma per la gestione dei processi come Interacta mette a disposizione una grande quantità di dati, per non lasciare all’intuizione decisioni importanti su come identificare, valorizzare, attrarre e far crescere i migliori talenti in azienda. Tra questi dati, emergono anche quelle informazioni destrutturate che prima rimanevano nascoste nelle lunghe catene di email o nelle interazioni estemporanee tra persone.

L’HR manager diventa così il data analyst dei people analytics, un’importante risorsa per prendere le migliori decisioni in ambito pianificazione delle risorse umane, produttività, engagement e soddisfazione delle persone. 

Sulla base di questi dati si potrà così ideare una people strategy non focalizzata solo sui risultati e le performance, ma sul reale valore che ognuno porta al benessere aziendale e alla società.

Il nuovo ruolo dell’HR manager

L’esperienza e le competenze delle persone in azienda sono più importanti che mai nell’ecosistema digitale. L’aspetto vincente dell’azienda è saper valorizzare il proprio capitale umano, creando un’unica intelligenza collettiva in cui ognuno porta il proprio contributo. Questo è possibile attraverso una cultura aziendale non solo customer, ma anche employee-centric, ovvero che si impegna a garantire il benessere delle persone. 

L’HR manager di oggi ha quindi un nuovo importante obiettivo: offrire alle persone una visione avvincente, una ragione importante per la quale lavorare al meglio. Con l’aiuto delle piattaforme di interazione naturale come Interacta e i people analytics, l’HR manager porterà l’innovazione ad avere un impatto positivo sia sul lavoro, che sulle persone, abilitando modalità di lavoro human-centred fatte di semplicità, rapidità e coinvolgimento continuo.

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