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Report | Industry 5.0, come prepararsi

Industry 5.0

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Bologna, 17 novembre 2021 – All’evento Fabbrica Futuro, organizzato da Este, abbiamo incontrato le principali aziende manifatturiere italiane per parlare del futuro del settore.

Francesco Bellini ha partecipato alla plenaria presentando le nuove sfide relative all’Industry 5.0. Durante l’intervento ha posto l’accento sull’approccio vincente per lo sviluppo della Smart Factory, che vede le persone, insieme alla loro inventiva e alle loro competenze, come anello iniziale di qualsiasi progetto tecnologico. Al pomeriggio, Sara Lodi e Diego Cera hanno tenuto un workshop dedicato alle potenzialità di Interacta per la gestione dei processi e la condivisione della conoscenza nel plant. La demo live e la sessione di domande e risposte sono state un’ottima occasione per ragionare insieme su come gli strumenti e metodologie stanno cambiando. Le persone sono alla ricerca di soluzioni intuitive, in grado di supportarle nel lavoro in modo semplice e immediato. Sta alle aziende accogliere questa richiesta, vediamo come.

 

Verso l’Industry 5.0

Dei mutamenti nel manufacturing parla anche l’Unione Europea che, di recente, ha presentato il concetto di Industry 5.0 come naturale evoluzione dell’Industry 4.0, a cui sono stati aggiunti tre nuovi elementi che le aziende non possono più ignorare, quali:

  • resilienza
  • sostenibilità
  • centralità delle persone.

Di resilienza si parla già molto nel settore, tanto da essere diventata una delle due R del Piano Nazionale Ripresa Resilienza. Anche la sostenibilità è da tempo un argomento centrale dei più importanti meeting a livello internazionale, come COP26.

Durante l’evento abbiamo scelto di focalizzarci sull’ultimo dei tre punti: la centralità delle risorse in azienda. Le potenzialità del Machine Learning e delle tecnologie IoT per l’industria prendono infatti sempre forma a partire dalle persone e dalla loro conoscenza, non viceversa. Coltivare il know-how e le capacità del singolo, anche attraverso strumenti che li valorizzino, risulta quindi la strada vincente per le realtà che vogliono abbracciare l’Industry 5.0.

 

Una fotografia delle aziende oggi

Parlando con le aziende manifatturiere abbiamo riscontrato una generale insoddisfazione legata a come vengono gestiti i processi. Sulla carta gli stretti protocolli e i rigidi strumenti di pianificazione dovrebbero garantire un andamento fluido, con processi che hanno un punto di partenza, un’esecuzione a tappe e un obiettivo finale da raggiungere. Quando però la procedura è calata nell’operatività quotidiana la linearità del processo viene interrotta, bloccata e rallentata da imprevisti ed eventi spontanei che influenzano i flussi collaborativi tra le persone e rischiano di causare ritardi, errori e disallineamenti.

Nello specifico gli aspetti che influiscono negativamente sull’efficienza del plant sono legati a:

  • l’utilizzo di troppa carta per i documenti importanti, che diventano così più difficili da gestire e reperire.
  • la mancanza di strumenti per collaborare e comunicare tempestivamente tra colleghi, che porta le persone sul campo a cercare soluzioni alternative poco sicure, come WhatsApp.
  • la presenza di silos informativi che impediscono di rapportarsi in modo efficace con gli stakeholder dell’azienda, soprattutto quelli esterni.
  • la totale mancanza di una risalita dal basso delle best practice e, in generale, l’assenza di un sistema per la distribuzione della conoscenza aziendale.

 

Questione di strumenti

Processi complessi uniti alla mancanza di collaborazione e comunicazione possono causare gravi inefficienze. La causa di questi problemi risiede spesso negli strumenti interni utilizzati, come:

  • gli strumenti per la comunicazione quali email, chat e gruppi WhatsApp.
    Hanno il vantaggio di essere veloci e immediati ma non sono in grado di strutturare la conoscenza che le persone condividono nei messaggi, lasciando l’azienda all’oscuro di queste informazioni. Inoltre, le app di messaggistica privata comportano numerosi rischi in termini di privacy e sicurezza di cui abbiamo già parlato qui.
  • gli strumenti per la gestione dell’operatività quali moduli, registri, file excel fino ad arrivare ai più complessi CMMS. Si tratta spesso di soluzioni poco attente a semplificare l’esperienza dell’utente, quasi macchinose, che richiedono una mole elevata di data entry.

Più in generale, all’interno di un’azienda manifatturiera convivono risorse che utilizzano un gran numero di strumenti, uno per ogni specifica attività, e persone sul campo che non possiedono neanche l’email aziendale, risultando molto difficili da raggiungere e mantenere motivate.

 

Il valore dell’Interazione Naturale

Ripensare la fabbrica secondo i concetti dell’Industry 5.0 significa anche rivalutare gli strumenti che le persone utilizzano ogni giorno, preferendo quelli che mirano alla creazione di interazioni naturali.

L’interazione è un processo che coinvolge due o più attori che si attivano e influenzano reciprocamente. Inizia con un obiettivo e genera uno scambio di conoscenza. L’interazione, quando naturale, è anche spontanea. Gli strumenti che la valorizzano non creano attrito, anzi supportano la spontaneità e rapidità di pensiero delle persone. Si tratta di soluzioni che tutti conosciamo bene nella vita privata, i social ne sono un esempio. Perché in azienda dovrebbe essere diverso?

Seguendo questo principio gli strumenti di lavoro ideali sono semplici e veloci da usare per tutti, come WhatsApp. Non solo: non si limitano a organizzare i processi e trasmettere dati, ma sono in grado di abilitare una profondità di analisi e ragionamento e permettono alle persone di cogliere tutte le informazioni di valore, i dettagli e le sfumature del contesto.

Immagina ora un’unica soluzione digitale, sicura in termini di compliance, in grado di coinvolgere tutta la forza lavoro e far emergere il contributo di ogni singola risorsa. L’azienda avrebbe così a disposizione un repository delle competenze delle persone e sarebbe in grado di diffonderle, creando una conoscenza diffusa fondamentale per lavorare in modo spedito ed efficiente. Questo è il potere dell’interazione naturale.

 

Interacta per il manufacturing

Interacta è la soluzione software che mette le persone al centro dei processi proprio attraverso l’interazione naturale. Durante il workshop, sono stati illustrati molteplici casi di utilizzo all’interno di scenari tipici del lavoro sul plant: Interacta permette di strutturare la comunicazione mentre le persone lavorano, elimina i flussi infiniti di email e messaggi e raccoglie tutti gli scambi in un singolo spazio aziendale online. In questo modo, ogni informazione, dalle istruzioni per il funzionamento di una macchina alla modifica del cambio turno, rimane tracciata e ricercabile anche in un secondo momento.

All’interno di Interacta i team collaborano nelle community, spazi di lavoro condivisi in cui le attività e i task quotidiani vengono gestiti attraverso i post. Le persone possono prenderli in carico, seguirne l’andamento e richiedere chiarimenti ai colleghi in modo semplice, menzionandoli nei commenti del post stesso. Sulla piattaforma è anche possibile allegare foto, video e documenti, molto utili se per esempio devo illustrare come si utilizza una macchina al nuovo arrivato o chiedere supporto per un guasto. Questi contenuti rimangono sempre disponibili e consultabili, andando a formare nel tempo una libreria della conoscenza aziendale di enorme valore.

Grazie a Interacta ogni realtà manifatturiera è in grado di monitorare in modo semplice lo stato di avanzamento dei processi e ottenere una vista completa e in tempo reale delle attività sul plant. Inoltre, la semplicità di utilizzo e la possibilità di raggiungere chiunque in azienda rende le persone più coinvolte, consapevoli e pronte ad attivarsi tempestivamente all’interno dell’ecosistema aziendale. Tutto questo permette alle aziende di abbracciare i paradigmi propri dell’Industry 5.0 in modo naturale, semplice e intuitivo.

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